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CHERATOCONO: COSA E’,QUALI SONO LE CAUSE

 

Il Cheratocono è una condizione patologica evolutiva prettamente bilaterale che interessa la cornea, ovvero la superficie più esterna dell’occhio  e la sua principale lente.  Nel Cheratocono la cornea, che normalmente presenta una forma ellittica (sferica centralmente, più piatta perifericamente), assume progressivamente una conformazione  conica (keratos = cornea, konus= cono). In questo modo si crea un astigmatismo asimmetrico la cui entità tende ad aumentare con l’incremento della curvatura del cono.

Il Cheratocono rientra tra le degenerazioni corneali, cioè quelle alterazioni a carattere evolutivo. L’evoluzione del Cheratocono viene normalmente suddivisa in 4 stadi e la classificazione può essere effettuata tramite gli esami strumentali; più evoluto è  lo stadio, maggiore sarà la riduzione visiva e la compromissione dei tessuti corneali.  

 

PERCHE’ IL CHERATOCONO RIDUCE LA VISIONE?

 

Come precedentemente detto, la cornea rappresenta la lente più importante del nostro occhio e la sua morfologia ellittica permette di direzionare i raggi luminosi in entrata in maniera che questi possano raggiungere la retina in maniera corretta convergendo in un’area limitata chiamata fovea.  Quando la cornea perde la sua morfologia per eventi patologici o traumatici, i raggi luminosi vengono direzionati in maniera errata dando vita a distorsioni delle immagini, perdita di definizione e contrasto, abbagliamento in occasione di luce intensa (luce solare o riverbero bianco del cielo coperto) e soprattutto in condizioni di visione a basse luminosità (guida notturna).

 

 

 

 

 

 

 

L’entità della riduzione visiva dipende non solo dallo stadio di evoluzione del Cheratocono, ma anche dalla posizione dell’apice dell’ectasia, cioè del punto in cui la cornea risulta più curva.  Un apice centrale o paracentrale inciderà  maggiormente sulla visione perché interesserà la porzione di cornea  fondamentale nei processi visivi, mentre un apice molto decentrato perifericamente  inciderà in maniera molto inferiore sulla qualità delle immagini percepite.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soprattutto negli stadi molto iniziali della patologia, la diagnosi può avere riscontro casuale, in seguito all’effettuazione di esami corneali di approfondimento. In questi casi il paziente può preservare una visione quantitativamente corretta anche se solitamente sono già presenti alterazioni in condizioni di visione notturna.

Negli stadi iniziali è possibile correggere l’astigmatismo asimmetrico creato dal Cheratocono con normali occhiali, che possono riportare il paziente ad ottenere un discreto recupero visivo. Nei casi in cui il recupero con occhiali risulti essere ridotto, l’occhiale diventi scarsamente tollerato ed il paziente si manifesti insoddisfatto della propria qualità visiva si procede solitamente alla correzione con Lenti A Contatto.

 

PERCHE’ IL CHERATOCONO ALTERA I TESSUTI CORNEALI?

 

La cornea è un tessuto elastico, composto principalmente da fibrille di collagene organizzate in maniera tale da conferire solidità a tale struttura. Nel Cheratocono si sviluppa una determinata “lassità” del collagene che porta ad una modifica morfologica della cornea.

Ma la morfologia non è l’unica modifica che possiamo apprezzare nel  paziente affetto da degenerazione corneale  ed in particolare da Cheratocono.  E’ infatti riscontrabile un assottigliamento del tessuto corneale nella zona dell’apice che rappresenta, come detto in precedenza, l’are più curva del cono corneale. Il comportamento dinamico della cornea nel Cheratocono è infatti assimilabile a quello di un foglio di plastica che viene progressivamente piegato.  Nella zona in cui vi è la piegatura il foglio si assottiglierà man mano che la curvatura diverrà maggiore.

 

 

 

 

 

 

 

Lo spessore corneale apicale è uno dei parametri che viene monitorato nel tempo e che influenza la stadiazione evolutiva del Cheratocono. Quando la capacità visiva e lo spessore corneale risultano essere eccessivamente ridotti può rendersi necessario il Trapianto di Cornea. 

 

 

QUALI SONO LE CAUSE DEL CHERATOCONO?

 

Ad oggi una causa certa alla base dello sviluppo della patologia non è stata ancora identificata. Numerosi studi ed osservazioni cliniche su pazienti affetti hanno portato ad individuare alcuni fattori che sono stati riconosciuti come possibili cause.

Quello su cui la comunità scientifica trova ad oggi un comune consenso è una multifattorialità che prevede la presenza di una predisposizione genetica (non solo di carattere eredo-familare, la presenza di familiari affetti è registrata in una percentuale che va dal 10% al 15%) associata ad un fattore ambientale o endogeno scatenante  che causano lo sciluppo progressivo della patologia.

 

Mentre le analisi genetiche continuano ad essere un processo complesso, l'individuazione dei fattori scatenanti è stata concentrata sui seguenti:

 

STRESS MECCANICO: E' stato notato che il reiterarsi di sollecitazioni meccaniche e microtraumi della superficie corneale porta ad una compromissione strutturale ed organizzativa del collagene corneale.  Una delle sollecitazioni meccaniche maggiormente evidenziate negli affetti da Cheratocono e da altre forme di degenerazione corneale è l' "eye rubbing", cioè lo sfregamento oculare. Tale atteggiamento è stato manifestato nei vari stadi della patologia, compresi quelli molto iniziali, tanto da essere posto in relazione diretta anche con l'avanzamento della degenerazione. Per questa ragione quello di evitare lo sfregamento oculare rimane uno dei consigli maggiormente offerti a tali pazienti. 

In tema di microtraumi corneali un fattore ampiamente discusso è quello relativo all'utilizzo di Lenti A Contatto. In particolare, tra le cause di stress meccanico da sfregamento, vi sarebbe il porto di Lenti corneali non adeguate alla morfologia corneale del soggetto, cioè non corneo-conformi, e con una dinamica errata. Questo provocherebbe una prolungata azione di pressione e sfregamento sui tessuti. In questo caso il consiglio, valido in realtà non solo per gli affetti da Cheratocono, è quello di rivolgersi esclusivamente a personale qualificato e con comprovata esperienza in materia di applicazioni customizzate, senza mai sottovalutare l'influenza che la Lente A Contatto può avere sulla corretta gestione clinica del proprio caso. 

 

ATOPIA, ALLERGIE ED IRRITAZIONI OCULARI:  Numerosi studi hanno evidenziato una coesistenza tra atopia, allergie oculari e Cheratocono. In realtà questo fattore è strettamente correlato allo stress meccanico, in quanto queste condizioni hanno come principale manifestazione infiammazione cronica e prurito con conseguente sfregamento oculare. I sintomi dovuti ad allergie oculari ed irritazioni rendono più difficoltosa la gestione contattologica e medica dei pazienti, rendendo indispensabile un trattamento farmacologico di supporto.

 

STRESS OSSIDATIVO: Studi condotti su pazienti affetti da Cheratocono e da altre patologie degenerative corneali hanno dimostrato un alterato meccanismo di metabolizzazione di quelli che sono gli "elementi di scarto" prodotti dalle cellule in risposta agli stress ossidativi.  Questi elementi, comunemente definiti come radicali liberi,  sono normalmente prodotti nel nostro organismo e sono utili ad un corretto metabolismo cellulare. Un eccesso nella loro concentrazione ed il relativo accumulo possono provocare delle alterazioni a carico dei tessuti. 

 

COMPONENTE ORMONALE: Tra i vari fattori potenzialmente implicati nello sviluppo del Cheratocono è stata individuato anche quello ormonale. Questo coinvolgimento sarebbe dimostrato dal fatto che il Cheratocono insorge comunemente in età adolescenziale (anche se la diagnosi avviene in una fase successiva) e che è stata individuata nelle donne affette una correlazione tra progressione della patologia e gravidanza. In merito a quest'ultimo elemento, alcune delle modifiche rilevate si sono dimostrate transitorie ed è stato riportato un ritorno alle condizioni iniziali dopo alcuni mesi; ad ogni modo le modifiche riscontrate devono essere considerate nella gestione contattologica delle pazienti portatrici di Lenti A Contatto.

 

 

 

 

 

 

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